L’apprendimento

L’importanza di conoscere il proprio “stile” di apprendimento.

Negli ultimi tempi è possibile trovare informazioni relative a Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) su una serie vastissima di articoli, siti web e pagine social di professionisti del settore. 

Lavorando con famiglie e con ragazzз mi sono però resa conto che spesso le informazioni trovate non riescono totalmente a rispondere alla difficoltà di un genitore nel comprendere davvero il significato della diagnosi. 

Sapere che lə propriə figliə ha un Disturbo Specifico dell’Apprendimento potrebbe essere equiparato allo scoprire un Disturbo della vista, come ad esempio la miopia, che può essere compensata con l’utilizzo degli occhiali. 

Pertanto ritengo sia opportuno, in questo articolo, partire proprio da come si sviluppa in generale il processo di apprendimento e poter chiarire così che ciascuno di noi ha di base un proprio “stile”. 

Vediamo cosa significa!

L’apprendimento è un processo attivo di ricezione ed elaborazione di informazioni, nuove o già acquisite, che dipende dall’esperienza. Inoltre esso implica stabilire relazioni causali tra eventi e modificare il proprio comportamento in base a tali esperienze. 

Vi sono diversi fattori che influenzano il processo di apprendimento e si differenziano da individuo a individuo: età, personalità, attitudini, intelligenza, motivazioni, convinzioni e atteggiamenti, influenze socio-culturali e stile di apprendimento stesso. 

L’approccio all’apprendimento preferito di una persona è il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni

(Mariani, 2000). 

Ognuno di noi ha un proprio stile di apprendimento che riguarda la tendenza “prevalente” nel modo di utilizzare i canali sensoriali per acquisire le informazioni e successivamente nelle modalità di elaborazione delle stesse. 

Possiamo distinguere, in particolare, tre fasi del processo di apprendimento:

1. Le informazioni vengono acquisite tramite i canali sensoriali

In che modo? 

Ci sono quattro principali gruppi che costituiscono i canali sensoriali e ciascuno di noi utilizza preferibilmente un canale ad un altro. 

  • Visivo verbale

  • Visivo iconografico (non verbale)

  • Uditivo

  • Cinestetico (movimento)


2. Le informazioni vengono elaborate secondo uno “stile cognitivo”

Per stile cognitivo si intende la modalità prevalente con cui la persona elabora le informazioni. È una tendenza che viene mantenuta nel tempo ed utilizzata in diversi ambiti dell’apprendimento e per diversi tipi di richieste.


3. La ripetizione e l’automatizzazione

Come si attivano? Se le modalità “scelte” per la ricezione delle informazioni e per la successiva elaborazione consentono la riuscita dell’apprendimento, quel procedimento sarà allora ripetuto. 

L’acquisizione di una competenza in una determinata attività, ottenuta attraverso la ripetizione di una sequenza di atti e la frequenza di “esercizio” degli stessi, consente lo sviluppo di una abilità

L’apprendimento comporta allora l’esecuzione di una sequenza di azioni senza il bisogno di attivare un’attenzione specifica, poiché il procedimento diviene automatizzato. 

A questo punto può essere utile per tutti conoscere il proprio stile di apprendimento, in modo da scegliere ed utilizzare le strategie più opportune al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Cosa ne pensate? Vi siete chiesti quale sia la modalità che utilizzate prevalentemente nelle varie fasi? 

Per poter rispondere a questa domanda sarà però utile approfondire, negli articoli successivi, le fasi sopracitate relative alla varietà di utilizzo dei canali sensoriali e degli stili cognitivi. 

Dott.ssa Silvia De Maio


Riferimenti bibliografici

  • Boscolo, P. (1981). Intelligenze e differenze individuali. In AA.VV., Intelligenza e diversità. Loescher, Torino. 

  • Cornoldi, C., Meneghetti, C., Moè, A., Zamperlin, C. (2018). Processi cognitivi, motivazione e apprendimento. Il Mulino – Manuali.

  • Mariani, L. (2000). Portfolio. Materiali per documentare e valutare cosa si impara e come si impara. Zanichelli, Bologna. 

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Varietà di utilizzo dei canali sensoriali