Condotte devianti durante l’Adolescenza

Quali sono le variabili che entrano in gioco?

 

 Nella nostra ‘puntata precedente’ (leggi qui) abbiamo visto cosa potrebbe nascondersi dietro alcuni comportamenti adolescenziali di non facile interpretazione da parte degli adulti di riferimento. In questo articolo vorrei rivolgere la mia e la vostra attenzione verso quellз ragazzз e i loro comportamenti che hanno delle venature più marcatamente imprudenti che possono celare una maggiore sofferenza rispetto ad altrз loro coetaneз.

Per parlare di questo è importante avere chiaro che in adolescenza oltre al concetto di rischio bisogna tenere presente che spesso lз giovani vivono dei forti ‘disagi’ (sia interni che esterni) che traducono direttamente in azione senza riuscire a trasformali in parole. Difatti molto spesso è proprio per esprimere un disagio che l’adolescente cerca di richiamare un interesse su di sé mettendo in atto finanche condotte devianti (comportamenti che violano le norme sociali e i valori convenzionali tali da suscitare reazioni da parte della collettività). Per questo motivo in quest’età alcuni comportamenti etero-diretti possono essere in realtà un modo per esprimere forti conflitti interni che spesse volte non riescono a risolvere in autonomia.

Quante volte attraversando delle piazze che sono dei ‘punti di ritrovo dellз ragazzз’ sia di grandi città ma anche di piccoli paesi abbiamo sentito l’odore di canna, intravisto una nebbiolina e osservato sedicenni bere alcolici fino a stordirsi! E poi magari abbiamo visto quellз stessз ragazzз mettersi alla guida del loro motorino per raggiungere posti in cui proseguire il loro ‘divertimento’.

La nostra riflessione in quel momento qual è? Il più delle volte il giudizio è dietro l’angolo, e non riusciamo a comprendere cosa spinga lз ragazzз, quellз ragazzз, e non altrз, che sono in quella piazza, con le loro storie a fare abuso (qualora fosse tale, perché non è scontato che lo sia) di sostanze come alcol o droga. Oppure io giovane diciassettenne quando per l’ennesima volta bevo o fumo fino a dimenticarmi cosa è successo la sera prima, quando mi sveglio la mattina dopo con delle foto sul cellulare che non ricordo neanche di aver fatto e di cui magari mi vergogno anche, mi sono mai chiestə perché lo faccio? Per divertirmi? Ok…. e poi?!

Passando quindi alla teoria dell’immagine appena descritta, è importante tenere in considerazione diverse variabili che hanno una forte incidenza sulla vita e sui comportamenti dellз adolescenti come ad esempio la ‘pressione’ esercitata dal gruppo dei pari. Difatti in alcune circostanze unə ragazzə può mettere in atto comportamenti a rischio o devianti, proprio incentivatə dal gruppo dei pari.

Un’altra variabile che può incidere sulla messa in atto di tali comportamenti è di carattere sociale: difatti non di rado alcunз ragazzз definiti ‘difficili’ provengono dalla stessa realtà ambientale ‘deprivata’, che può portarlз a vivere una sensazione di vuoto e ad assumere una visione disillusa del mondo. Inoltre, se a queste specifiche socio-ambientali si aggiungono tutte le caratteristiche peculiari dell’adolescenza può risultare più comprensibile perché alcuni soggetti siano più inclini a dare sfogo a condotte devianti.

Eppure si possono incontrare ragazzз che la sera mettono in atto comportamenti come descritti poc’anzi, anche nei corridoi delle scuole o nelle ‘zone bene’ delle città.

Quest’ultima considerazione esplicita che il contesto socio-ambientale non è l’unica variabile che influenza questo tipo di comportamenti, bensì vi sono altre variabili che possono agire in questo senso; ad esempio il contesto della famiglia nucleare e allargata, la capacità delle famiglie di percepire il dolore e di parlare delle relative emozioni, l’ambiente scolastico, le aspettative sociali o le inclinazioni personali.

 

E tu? Cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti.

 

Dott.ssa Emma Carrano.

Bibliografia

 

  • Cerutti, R., Carbone, P., Poli, R. (2004). Adolescenza e disagio, Roma: Kappa.

  • Bell, N. J., Bell, R. W. (1993). Adolescent risk taking, Londra: Sage.

  • Sabatini, R. (2000). Malessere giovanile e sistema formativo, Roma: Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Sociali, CSR.

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L’Adolescenza può essere rischiosa?