Adolescenza e identità

Il ‘mattone’ che compone l’identità di genere.

Negli articoli già pubblicati (clicca qui) più volte ho riportato quanto sia difficile e allo stesso tempo fondamentale per lз adolescenti fare i conti con gli immensi cambiamenti che si ritrovano a vivere. Difatti, 

l’adolescenza copre un periodo piuttosto lungo, mutevole da individuo ad individuo e da cultura a cultura, in cui a fronte delle numerose trasformazioni fisico-corporee si assiste a profondi cambiamenti psicologici, che investono le capacità cognitive, la sfera degli affetti e le competenze sociali della persona.” (Confalonieri, Grazzani Gavazzi, 2005, p. 17).

Ricordo perfettamente quando all’età di 15 anni mi guardavo allo specchio: a volte non riuscivo a riconoscermi, come se lo specchio mi rimandasse un’immagine di una ragazza che in alcuni momenti sentivo di non conoscere o preferivo non riconoscere. Questo perché magari il seno mi era cresciuto ‘troppo velocemente’ o ‘troppo lentamente’ o perché avrei preferito essere più bella…più magra…più simpatica…più di tutto…per piacere di più allз altrз!

Queste riflessioni alloggi, trovano riscontro in un’idea che accomuna molti autori che negli anni si sono occupati di adolescenza, ossia che tra le cose che caratterizzano e rendono così difficile affrontare questo periodo della vita v’è non solo un’ipotetica accettazione di sé, ma anche la costruzione della propria identità, identità intesa come ciò che ciascuno crede e sente di essere. 

Un ‘mattone’ fondamentale di tale costruzione è ciò che viene definita come identità di genere. Sin dagli anni ’60 ci sono stati autori che hanno affermato che l’identità di genere è il senso di appartenenza più primitivo che abbiamo del nostro sesso, sia conscio che inconscio.

Nello specifico l’adolescente, in questo periodo della sua vita, vive e affronta una serie di trasformazioni corporee che danno il via ad un importante sommovimento psichico riguardante quella che viene definita in ambito accademico, organizzazione sessuale. Tali cambiamenti portano lз adolescenti ad una ridefinizione del proprio ruolo in accezione maschile o femminile anche in relazione a quelle che sono le attese sociali; tale ridefinizione dicotomica non sempre corrisponde a ciò che l’adolescente sente dentro di sé ma che tuttavia spesso attua, per rispondere ad una richiesta di una convenzione sociale esterna dell’ambiente in cui vive.

Inoltre in questa fase della vita nascono dei bisogni sessuali che conducono all’instaurarsi di nuovi rapporti con l’altro o lo stesso sesso. 

Tutt’oggi,

il raggiungimento di un’identità di genere non confusiva è sicuramente un compito evolutivo primario nel periodo adolescenziale, spesso origine di profonde lacerazioni e ambivalenze irrisolte” (Confalonieri, Grazzani Gavazzi, 2005, p.49);

e tale raggiungimento prende in considerazione quindi fattori interpersonali, intrapersonali e culturali.

Alla luce di quanto scritto vorrei proporre la visione della fase adolescenziale come una tela bianca che ogni ragazzə dipinge utilizzando un arcobaleno di colori e diverse sfumature che prendono vita giorno dopo giorno, senza poter mai sapere il giorno prima quale colore utilizzerà il giorno seguente.

E voi cari lettori cosa ne pensate di quante avete letto? Spero possiate condividere il vostro pensiero nei commenti.

Dott.ssa Emma Carrano.

Bibliografia

  • Catarci, P. (2005). Identità di genere. In  P., Carbone, Adolescenze: Percorsi di psicologia clinica, Roma: Magi.

  • Confalonieri, E., Grazzani Gavazzi, I. (2005). Adolescenza e compiti di sviluppo, Milano: Unicopli.

  • Stoller, R. (1968). Sex and gender. On the development of masculinity and femininity, New York: Science House. 


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