“Ho un Disturbo Specifico dell’Apprendimento, e ora?”

Perché può essere ‘utile’ saperlo…

 

Conoscere il proprio stile di apprendimento permette ad ognuno di noi di scegliere le strategie e gli strumenti più adatti per approcciare lo studio di una qualsiasi cosa, sia a scuola che nel mondo del lavoro, direi in generale nella quotidianità.

Ma perché è importante sapere di avere un DSA? Certamente non si tratta di “assegnare un’etichetta”, anche perché, come abbiamo visto negli articoli precedenti, non solo c’è una varietà di tipologie, ma soprattutto ogni situazione è diversa, ha determinate caratteristiche ed è quindi fondamentale considerare il caso specifico.

Nel processo di crescita e di conoscenza di sé assume importanza comprendere tali caratteristiche in modo da poter valutare i propri punti di forza e debolezza, per poterli rispettivamente potenziare e compensare.

Se pensiamo ad esempio ad una persona con dislessia possiamo considerare che, una volta compreso il motivo per cui si affatica tanto nella lettura dei libri cartacei, potrebbe optare per un audiolibro per aiutarsi. O ancora, pensando ad un individuo con disgrafia, potrebbe valutare che per semplificare il processo di memorizzazione, invece di scrivere riassunti, preferirebbe costruire mappe concettuali con parole chiave ed immagini.

Ma cosa succede ‘prima’?

Nel mondo della scuola spesso questз bambinз e ragazzз si sono trovatз in difficoltà nel tenere il ritmo rispetto al resto del gruppo classe, hanno sentito di aver concentrato tutte le proprie energie in quel compito senza però vedere i risultati attesi e quindi avere un riconoscimento dello sforzo fatto. Il rischio in questi casi è sentirsi scoraggiatз ed arrivare anche a perdere l’interesse per l’apprendimento e la motivazione.

Non deve essere confuso quello che dipende dal DSA, con pigrizia, svogliatezza o scarsa intelligenza. È importante pertanto che l’alunnə sia a conoscenza del significato del proprio disturbo specifico, in modo tale da poter essere sostenutə nel percorso scolastico con gli strumenti adeguati e vedere così riconosciuto il proprio impegno.

Vi piacerebbe approfondire questi aspetti nel contesto scolastico?

 

Dott.ssa Silvia De Maio

 

Riferimenti bibliografici

  • Cornoldi C., Meneghetti C., Moè A., Zamperlin C. (2018). Processi cognitivi, motivazione e apprendimento. Il Mulino – Manuali, Bologna.

  • Cornoldi C., a cura di (2019). I disturbi dell’apprendimento. Il Mulino – Strumenti, Bologna.

  • Mariani L. (2000). Portfolio. Materiali per documentare e valutare cosa si impara e come si impara. Zanichelli, Bologna.

 

 

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