La Disgrafia

Caratteristiche e aspetti correlati.

 

La ‘Disgrafia’ è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che riguarda la scrittura di parole e numeri. Viene spesso confuso con un altro Disturbo della Scrittura, quale la ‘Disortografia’, ma la differenza con quest’ultima è che nella Disgrafia risulta compromesso il processo di realizzazione grafica del tratto (vedi articolo precedente). Cosa vuol dire questo? Innanzitutto che la grafia risulta poco chiara: è irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e di difficile comprensione.

La Disgrafia riguarda infatti l’abilità grafo-motoria e quindi è caratterizzata dalla difficoltà nel controllo degli aspetti grafici, formali, della scrittura manuale. Tale difficoltà si manifesta in una minore fluenza e qualità dell’aspetto grafico, in rapporto all’età anagrafica del soggetto.

Si tratta quindi primariamente di una problematica legata all’aspetto motorio del gesto grafico e non alla correttezza grammaticale e/o sintattica. Tuttavia occorre precisare che anche queste ultime potrebbero presentare delle carenze, anche se secondarie alla ridotta fluenza della scrittura. È proprio questo il motivo per cui spesso viene confusa con la Disortografia!

Come detto sopra, le persone con la Disgrafia non riescono a scrivere correttamente le parole su una riga e la grandezza delle lettere è variabile: è questo che fa apparire la scrittura disordinata e non orientata nello spazio del foglio. Ma credere che un individuo con disgrafia abbia una “semplice” difficoltà nello scrivere in modo ordinato è riduttivo poichè la Disgrafia interessa molte altre abilità che si riflettono poi nel tratto grafico: coordinazione, conoscenza e gestione dello spazio, consapevolezza corporea.

Vediamo come influisce appunto la Disgrafia sui seguenti aspetti:

  • Posizione e prensione. L’impugnatura del mezzo è spesso scorretta e la mano procede con fatica sul piano; anche la posizione del corpo può essere inadeguata.

  • Pressione sul foglio. La pressione della mano non è regolare: troppo forte o troppo debole.

  • Orientamento nello spazio grafico. Non vengono rispettati i margini del foglio, ci sono spazi irregolari non solo tra le parole ma anche tra le lettere e non viene seguita la linea di scrittura.

  • Direzione del gesto grafico. Sono frequenti le inversioni nella direzionalità del gesto di scrittura dei grafemi, che a volte procede da destra verso sinistra.

  • Ritmo grafico. Si riscontra spesso un’alterazione del ritmo di scrittura: la mano compie movimenti “a scatti”, senza armonia del gesto e con ricorrenti interruzioni.

  • Produzioni e riproduzioni grafiche. Si evidenziano difficoltà nella riproduzione grafica di figure geometriche e anche il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato all’età. Risulta faticoso scrivere calcoli molto lunghi, come espressioni ed equazioni.

  • Esecuzione di copie. La copia di parole è imprecisa per la scarsa coordinazione oculo-manuale, intesa come difficoltà nel seguire con lo sguardo il proprio gesto grafico. La copia dalla lavagna risulta ancor più complessa in quanto è necessario portare avanti più compiti contemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo, spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio e riproduzione dei grafemi.

  • Dimensioni dei grafemi. Si riscontra una irregolarità delle dimensioni delle lettere, troppo piccole o troppo grandi, con una mancanza di proporzione del tracciato.

Cosa comporta tutto questo?

Le persone con Disgrafia provano grande difficoltà nell’esprimere idee e concetti attraverso la scrittura, appaiono lentз e affaticatз poiché concentrano tutte le loro energie nel processo di realizzazione grafica e ciò penalizza la ricchezza del contenuto e la qualità di quanto viene scritto.

Le difficoltà evidenziate vengono solitamente compensate da una ricca fantasia e da una maggiore creatività, che dimostrano nell’esposizione orale.

Se avete domande o ulteriori curiosità a riguardo, vi aspetto nei commenti!

 

Dott.ssa Silvia De Maio

 

Riferimenti bibliografici

  • Consensus Conference 3, 2011. Disturbi specifici dell’apprendimento. Istituto Superiore di Sanità.

  • Cornoldi C. (2007). Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Il Mulino, Bologna.

  • Cornoldi C. a cura di (2019). I disturbi dell’apprendimento. Il Mulino – Strumenti, Bologna.

  • Muzio C. (2010). Disgrafia e disturbi specifici della scrittura, «Disgrafia News», n. 1.

 

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