La Disortografia

Come riconoscerla e quali accorgimenti adottare.

 

La Disortografia è un Disturbo Specifico dell’Apprendimento che fa parte dei ‘Disturbi della scrittura’ (vedi articolo), e riguarda nello specifico le regole ortografiche e sintattiche.

Essa riguarda il versante della scrittura in ogni suo aspetto, e quindi non compromette “solo” l’andamento scolastico, ma anche il quotidiano svolgimento delle attività personali. Ciò è dovuto al fatto che il disordine può essere così rilevante da influenzare lo scrivere correttamente testi articolati, ma anche brevi messaggi o appunti veloci.

La complessità, per le persone con disortografia, emerge nella trasformazione del linguaggio parlato in quello scritto: i processi di conversione dei fonemi e dei grafemi, che sono rispettivamente i suoni e i simboli grafici, non risultano automatizzati. Ciò determina, pertanto, difficoltà nel tradurre correttamente i suoni che compongono le parole in simboli grafici, seguendo le corrette norme ortografiche.

A tal proposito, bisogna tenere presente che, nel comporre un testo, questз bambinз e ragazzз sono sottoposti ad un impegno particolarmente gravoso. Il motivo è dovuto allo sforzo nella ricerca — lenta e faticosa — della rappresentazione ortografica delle parole, che interferisce appunto con quello della pianificazione delle regole lessicali, morfologiche e sintattiche tipiche dello scritto. Tutto ciò potrebbe essere la causa delle carenze che spesso caratterizzano i loro testi, sia dal punto di vita qualitativo che quantitativo.

La disortografia si presenta con errori sistematici che possono essere così distinti:

– confusione tra fonemi simili (f-v; t-d; b-p; l-r, ecc.);

– confusione tra grafemi simili nella forma (b-p);

– scambio del grafema omofono (scualo per squalo);

– omissioni relative alla doppia consonante (palla-pala), alla vocale intermedia (fuoco-foco) e/o alla consonante intermedia (cartolina-catolina);

– inversioni nella sequenza dei suoni all’interno delle parole (sefamoro anziché semaforo).

 

Tipicamente, quindi, l’individuo con disortografia mostra difficoltà nell’acquisizione delle regole fonologiche ed ortografiche fondamentali, che si traducono nelle seguenti tipologie di errori.

ERRORI FONOLOGICI: non viene rispettato il numero e la sequenza dei suoni all’interno della parola.

ERRORI ORTOGRAFICI: recupero scorretto della forma della parola dal lessico mentale, che risultano come:

  • separazioni (da-vanti, in-sieme);

  • fusioni (cisono, lacqua);

  • scambio di grafemi omofoni non omografi (quore-cuore).

ALTRI ERRORI:

  • omissione o aggiunta di doppie;

  • omissione o aggiunta di accenti;

  • punteggiatura e concordanza.

È importante lavorare sugli aspetti metacognitivi, per dare modo allə bambinə di sviluppare maggiore consapevolezza rispetto ai processi coinvolti nella scrittura e alla possibilità di riconoscere i propri errori, in modo tale da sviluppare convinzioni adeguate circa le proprie difficoltà ed i propri successi.

A tal proposito, è opportuno prediligere programmi di scrittura assistita (come ad esempio Word), dove gli errori sono segnalati dal programma e lз bambinз e lз ragazzз possono imparare ad autocorreggersi, avendo così la possibilità di preservare la propria autostima.

 

Se avete qualche altra curiosità o domande a riguardo, vi aspetto nei commenti!

Dott.ssa Silvia De Maio

 

Riferimenti bibliografici

  • Brizzolara D. (2001). Imparare la lingua scritta, in Camaioni L. (a cura di), «Psicologia dello sviluppo del linguaggio». Il Mulino, Bologna.

  • Cornoldi C. (2007). Difficoltà e disturbi dell’apprendimento. Il Mulino, Bologna.

  • Cornoldi C. a cura di (2019). I disturbi dell’apprendimento. Il Mulino – Strumenti, Bologna.

  • Muzio C. (2010). Disgrafia e disturbi specifici della scrittura, in «Disgrafia News», n. 1.

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