Socializzazione e videogiochi

Il Gamer al tempo di internet, l’evoluzione del videogiocare

Nell’articolo precedente vi ho mostrato le variabili che sottostanno e accomunano i videogiochi e ho analizzato quale sia il campione di popolazione che ne è utilizzatore (se ancora non lo hai fatto puoi recuperare il precedente articolo a questo link). Questa volta, invece, ti parlerò della socializzazione nel mondo videoludico e alcune delle modalità in cui questa avviene.

 

Al contrario del luogo comune che vede il Gamer come una persona solitaria, e in alcuni casi questo potrebbe rispondere anche al vero, il trend del mercato attuale dei videogame è sbilanciato verso la produzione di videogiochi che sono quasi esclusivamente votati al multiplayer on-line o che comunque almeno lo possano permettere.

Per giochi multiplayer on-line si intende una categoria di prodotti che permettono all’utente di giocare su internet insieme ad altre persone, in maniera cooperativa o competitiva, e che in alcuni casi sono in grado di supportare centinaia o migliaia di giocatori contemporaneamente connessi tramite la rete.

In un contesto del genere ci si può aspettare che a seconda della situazione o del titolo non sempre l’utente conoscerà già gli altri giocatorз che andrà ad incontrare. Spesso però, soprattutto in una condizione cooperativa, sui titoli più recenti si avrà la possibilità di poter interagire con lз proprз compagnз di squadra tramite chat vocale o testuale.

La conversazione è regolata dalla community stessa tramite la possibilità di poter mutare e/o segnalare l’utente che sta utilizzando un comportamento scorretto, che sarà successivamente sanzionato, dopo un’opportuna verifica, daз moderatorз del gioco con cui ci si interfaccia, nel caso di abusi verbali. Le sanzioni, nel caso di ripetizione nel tempo o di gravità elevata dei contenuti, possono portare anche al ban dell’account dell’utente incriminato e quindi alla sua successiva esclusione dal gioco.

In alcuni giochi vi è la possibilità di poter inserire un Parental control che permette al genitore di far sì che lə figliə sia impossibilitatə ad accedere alla chat, al fine di proteggerlə da situazioni a rischio che potrebbero verificarsi.

Alcune case produttrici, come ad esempio Nintendo, per ovviare a questa problematica permettono l’invio di messaggi tra utenti solamente di tipo preimpostato e selezionabili da una lista creata dallo sviluppatore del gioco.

Voglio aggiungere anche di come la community online dei videogiocatorз non si ritrova online solo per videogiocare, ma di come questa abbia la possibilità di ritagliarsi ampi spazi anche per socializzare attraverso le chat dedicate dei giochi stessi. Infatti, in alcune piattaforme social, come ad esempio Discord o Telegram, esistono canali dedicati ai titoli o ad intere community, volti proprio all’incontro tra gli utenti nel tentativo di supportarsi a vicenda e condividere la propria passione. Un’altra piattaforma, di cui abbiamo parlato già in questi spazi, è quella di Twitch che fornisce un punto riferimento per le community online, regolate e moderate dallo streamer che ne crea i contenuti.

 

Le community videoludiche non si incontrano solamente negli spazi digitali ma sono sempre di più gli eventi comicon che nascono nelle varie città italiane e che permettono uno scambio vis-à-vis, come la Milan games Week o Lucca Comics & Games.

 

Cosa ne pensi? Sapevi di questa sfaccettatura delle community videoludiche? Ti lascio lo spazio nei commenti per poterne continuare a discutere insieme.

Dott. Andrea Sacchetti

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